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  • Istituto TeCIP

NANO TECNOLOGIE FOTONICHE: INIZIA TERZO ANNO DEL PROGETTO CON UNIVERSITA’ CANADESE MCGILL SU FINANZIAMENTO DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Data pubblicazione: 14.04.2016
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All’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna inizia il terzo anno del progetto NANO-RODIN – Nano-tecnologie fotoniche per la produzione di sistemi RODIN integrati - finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito del protocollo esecutivo Italia – Canada (Quebec).

NANO-RODIN è nato con l’obiettivo di sfruttare e adattare le più avanzate nano-tecnologie fotoniche per realizzare in modo integrato le reti di interconnessione usate nei sistemi di calcolo basati su processori paralleli e nei commutatori per data centers per scambiare sempre più crescenti quantità di dati.

Continuando l‘attività di progettazione e caratterizzazione di circuiti integrati in silicio, adatti per supportare trasmissioni ottiche fra processori e memorie in sistemi computazionali, l’obiettivo per il 2016 è quello di realizzare un dimostratore con un prototipo di PIC controllato elettronicamente e individuare soluzioni alternative per migliorare la scalabilità, l’efficienza energetica e le prestazioni delle reti di interconnessione ottica integrate.

Responsabile scientifico italiano del progetto è Isabella Cerutti, ricercatrice dell’istituto TeCIP; insieme a lei compongono il gruppo di ricerca Nicola Andriolli (co-responsabile), il Professore Piero Castoldi, gli assegnisti Paolo Pintus e Philippe Velha, il research engineer Stefano Faralli e il dottorando Fabrizio Gambini.  Il responsabile scientifico per la parte quebecchese è invece Odile  Liboiron-Ladouceur, Professore associato alla McGill University di Montreal, come Canada Research Chair in Interconnessioni fotoniche, e affiliata alla Scuola Superiore Sant’Anna; insieme a lei, il postdoc Yule Xiong e Bilal Bourouf, studente di master.

Già negli anni passati e coi precedenti progetti RODIN e DEMO-RODIN, la collaborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna e la MCGill University ha portato risultati fruttuosi, dimostrando in modo sia teorico che sperimentale come l’introduzione delle tecnologie fotoniche nelle reti di interconnesione permetta di superare i limiti di scalabilità e consumo energetico delle soluzioni elettroniche attuali. La sfida del nuovo progetto NANO-RODIN sta nel riuscire ad integrare questi sistemi complessi sullo stesso tipo di substrato in cui risiedono i componenti elettronici, l’integrazione nano-fotonica appunto.

Per maggiori informazioni sul progetto, potete visitare il sito dedicato.